giovedì 12 luglio 2007

Assessori, buoni, zitti...e a cuccia!!!

Dio mio, che aria irrespirabile... Che clima teso... Che terrore!!!
No, non stiamo parlando di una discarica, nè di un esame ultraimportante, nè tantomeno di un thriller. Stiamo parlando dell'aria che circola al comune di Oristano, dove "Nonna Abelarda Nonnis" ( a chi, come me, è un pò avanti negli anni, il neo sindaco ricorda, infatti, l'interprete di un simpatico fumetto datato, una nonna, "Nonna Abelarda" appunto, che veniva rappresentata come impavida, vigorosa, decisionista, prepotente, cazzutta... insomma una "nonna con le palle") è riuscita in poco tempo a creare un clima di tensione, un'aria non certo distensiva ma putrida, ma talmente putrida che, al confronto, quella della zona circostante Bau Craboni è di una salubrità quasi da "premio nobel ambientale".
Perchè dico ciò? Perchè pare, a quanto si vocifera con sempre maggior frequenza, che gli inquilini del palazzo degli Scolopi solo a sentire nominare la Nonnis si defechino addosso.
E questo pare stia accadendo non solo in giunta (dove gli assessori appena osano proferire verbo che, in qualche modo, possa discostarsi dall'opinione del sindaco, vengono cazziati e tacitati all'istante), ma anche tra dirigenti e personale.
Ma è mai possibile, mi chiedo, che nessuno abbia un pizzico di dignità? Che l'attaccamento al cadreghino (e quindi all'euro) sia così importante da farsi castrare, da calpestare a tal punto l'amor proprio, da lasciarsi trattare come scolaretti, come ragazzini delle commissioni???
Avessimo di fronte uno statista, un certo timore riverenziale sarebbe anche comprensibile.
Ma davanti ad "un'invenzione della politica", ad un carneade, lasciarsi puntualmente dire: "Zitti e a cuccia!", è di uno squallore sconfortante per chiunque abbia un pò di sale in zucca.
E, per favore, come attenuente, non si dica, almeno per pudore, che... "si è un pò tutti sotto ricatto perchè tra due anni ci sono le elezioni regionali"... Sarebbe un'offesa per tutte le persone di media intelligenza, che sono increduli, allibiti, esterrefatti, ed anche molto preoccupati, per quanto sta accadendo nel comune della città capoluogo.
Ma in tutta questa baraonda, i partiti della coalizione di maggioranza che fanno?
Per il momento sbandano, e il loro silenzio è addiritura assordante...
Forse perchè sono consci di essere i maggiori responsabili di questa situazione, per aver permesso ad un sindaco, inesperto e supponente, di fare il bello e cattivo tempo; di aver concesso a "Nonna Abelarda Nonnis," con la loro costante assenza, di fare il padre-padrone della situazione.
Il potere, è risaputo, spesso e volentieri riesce a cambiare anche la più umile delle persone (ma non è questo il caso,...per l'umiltà intendo) portandola ad una esaltazione tale da convincerla di aver vinto le elezioni da sola, perchè così hanno voluto i cittadini-sudditi.
E questo, come oristanesi, ci preoccupa non poco...
Per concludere, un piccolo suggerimento per le forze politiche: affrontate il neo sindaco a muso dur0, prima che sia troppo tardi, e ponete fine a questo scempio... E, soprattutto, non abbiate paura se minaccia di mandarvi tutti a casa.
Se questo dovesse veramente accadere, volete mettere la sua fugurina di m.....
Per favore svegliate "Nonna Abelarda Nonnis".
Ditele che quando parlava della nuova Eleonora, Berlusconi stava scherzando...
Diteglielo in fretta,...per il bene della città.

mercoledì 4 luglio 2007

1^ seduta del cosiglio comunale...col botto!

La prima seduta del Consiglio Comunale di Oristano (per la nomina della giunta, del vice sindaco, del Presidente e del vice presidente del Consiglio, giuramento del sindaco, convalida degli eletti, nomina della commissione elettorale) si è aperta con uno scoop. Udite, udite...Il Presidente del Consiglio, il forzista Mario Musinu, è stato eletto alla prima votazione (occorreva la maggioranza dei due terzi) anche con i voti di sette consiglieri dell'opposizione, probabilmente appartenenti a Udc e Forza Paris. Un fatto politico assai rilevante, che è la prova lampante di un evidente riavvicinamento alla maggioranza dei partiti di Pasquale Onida e di Franco Cuccu. Il dietro-front era nell'aria. In città, a dire il vero, se ne parlava da qualche giorno, ma molti pensavano fossero soltanto delle voci infondate, messe in giro, ad arte, da ambienti politici vicini ai partiti di centrodestra, per avvelenare ulteriormente un clima già teso di suo. Questo espisodio, di cui è impossibile non capirne la portata, almeno che non si sia politicamente deficienti, avrà quasi sicuramente un duplice effetto.Primo: ridurre la parte rimanente dell'opposizione (checchè ne pensino i consiglieri chiamati in causa), per quanto scalpitante possa essere, a contare praticamente meno dello zero assoluto, e a spremere ulteriormente il cervello fino al fumo, affinchè i prossimi cinque anni non si trasformino in mero atto di presenza.Secondo: creare sì una maggioranza bulgara, ma allo stesso tempo incrementare i tanti "mal di pancia" in seno ai partiti che appoggiano il sindaco Angela Nonnis. Non ci vuole, infatti, eccessivo acume politico per capire che quando aumentano i pretendenti alla divisione della torta, i golosi iniziano a sgomitare a manca e a destra per arrivare per primi al tavolo del buffet, lasciando molti feriti sul terreno. Al palazzo degli Scolopi il mandato amministrativo è appena cominciato, eppure già si guarda in prospettiva, già si pensa a futuri scenari, alle proprie ambizioni ed ai propri interessi.Il tutto, senza neppure tirare in ballo, in maniera esplicita, le elezioni provinciali e regionali, che per alcuni, evidentemente sono ad un tiro schioppo.A parte la facile ironia...ditemi che non sto sognando. Datemi una dimostrazione che non vaneggio. Confermatemi che non sai tratta di un ritorno al passato, che qualcosa, sindaco a parte, è cambiato....Sembra impossibile, eppure tutto è rimasto come prima. Stessi interpreti, stessi appetiti, e identico canovaccio.Non c'è stato, infatti, neppure il tempo di sedersi, che sono iniziate, fin d'ora, le consuete, stantie, ma sempre valide, manovrine per le spartizioni, e, guarda caso, anche le grandi manovre e i riposizionamenti (già in tanti sono saliti sul carro del vincitore), in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, hanno preso il via... Certo, a pensarci bene, con il botto di questa mattina, le prime avvisaglie, i primi segnali forti, ci sono stati.D'altro canto com'era pensabile tenere fuori due corazzate come Forza Paris e Udc? Davvero "la corrente dei puri" ipotizzava di lasciare dietro l'uscio due forze politiche che si sono sempre dette, apparentamento a parte, di centro-quasiquasidestra?Ma non voglio pensare, neppure lontanamente, che i partiti che sostengono un sindaco nuovo di zecca, pensino a queste cose... Che il loro pensiero sia rivolto più al proprio tornaconto personale che al bene comune. Sarebbe una noia mortale, una tristezza assoluta. Una città capoluogo, pronta ad essere trasformata, dal "nuovo corso", come motore dello sviluppo...del nulla! Per fortuna i cittadini hanno come garante, Supernonnis, la "donna con le palle"! Bastasse questo per mutare il volto di una città, che lo stesso centrodestra ha portato durante la sua scriteriata gestione a livelli da terzo/quarto mondo, si starebbe tutti più tranquilli. La realtà è però tutta un'altra cosa, e basta soltanto aprire gli occhi per rendersene conto.A sentire il sindaco tutto ciò non ha importanza. Perchè guardare al passato? E' ora di guardare avanti, di pensare al futuro, come ha sostenuto, questa mattina, nel suo discorsetto di saluto (un compitino terra terra e politicamente all'acqua di rose), il neo sindaco, che ha dimostrato, ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, di essere un autentico analfabeta della politica... ma di capire (ohi...ohi...) di informatica e risorse umane. E' vero, per imparare non è mai troppo tardi.Ma, purtroppo per la città, saranno proprio i soloni della polica che ha alle spalle che glielo impediranno. Fortissimamente. Supernonnis...attenta alla kriptonite!
Comunque sia, per il bene di Oristano, auguri a tutti di buon lavoro.

domenica 1 luglio 2007

Una domenica senza giornali

Di buon mattino (si fa per dire; oggi è domenica e si dorme un pò di più) dopo i quotidiani adempimenti post-sveglia, sto per uscire per comprare il giornale, quando, improvvisamente, mi ricordo (nonostante, a causa dell'età avanzata, la memoria non sia più quella di un tempo) che, per lo sciopero del giornalisti, oggi i giornali non saranno in edicola. Mi assale una strana sensazione. Non dico di essere preso dal panico, ma poco ci manca. Come trascorrerò, infatti, le ore dopo l'ennesimo caffè, senza tuffarmi dentro le notizie ed estraniarmi così dal mondo circostante? Cosa dovrò escogitare, per fare come tutte le domeniche, allorchè, nascosto dietro al giornale spalancato, tento di scappare dagli immancabili interrogativi della dolce metà, che deve chiederti tutto ciò che non ti ha chiesto durante la settimana proprio mentre tu leggi, beatamente, il quotidiano? Come si può risponderle, senza il giornale-paravento, "...si cara,..certo, hai ragione,...ok...va bene...", senza percipire, neppure lontanamente, quale sia l'argomento di discussione, o meglio, l'oggetto delle sue lamentele? Sono nel caos più assoluto. E tutto questo solo perchè è stata semplicemente sconvolta una mia datata abitudine domenicale. Mi rendo conto dell'esagerazione, eppure mi manca qualcosa. Cerco di farmene una ragione, d'altro canto ci sono pur sempre i telegiornali. Mi tranquillizzo per un attimo, ma... No, non c'è niente da fare, non è la stessa cosa. Mi manca il tipico "profumo" del giornale appena acquistato, mi mancano le pagine da sfogliare e da stroppicciare se la giornata è ventosa, mi manca lo stupore, il silenzioso e personalissimo commento, l'inevitabile critica o il più sporadico apprezzamento, mi manca...Insomma, cari amici giornalisti, se proprio dovete programmare uno sciopero, per favore, fate in modo che non capiti più di domenica!

venerdì 29 giugno 2007

Grazie...

Grazie, Chiccometro, per quanto hai fatto, e stai facendo, per il blog..
Il tuo amico Pig.

Ecco come avrebbe fatto, in sintesi, gli stessi ringraziamenti, un burocrate della pubblica amministrazione:

Chiar.mo Dott. Chicco, mi permetta di vergare questa missiva, per esprimerLe i più fervidi e ossequiosi ringraziamenti e la mia incommensurabile e rinnovata stima, per il suo continuo prodigarsi in favore di questo diario informatico.
Grazie ad Ella, questa pagina quotidiana, miserrima nei contenuti, è assurta a livelli grafici altisonanti, dovuti al tocco magistrale della sua classe, della sua professionalità, della sua inventiva, del suo sapere.
Nel rinnovarLe i più ottimistici voti augurali per un futuro prospero e foriero di soddsfazioni, la saluto cordialmente,
il suo devotissimo, Dott. Pig .

Satira Spicciola...


Stamane, su "La Nuova", ho letto una breve di sport: "Ad Hanoi sette arbitri vietnamiti hanno ricevuto in cambio di "favorini" delle bottiglie di vino". Ho avuto come un flash, e mi si sono aperti gli occhi!!!...Adesso capisco perchè, nella scorsa legislatura, durante gli interventi, molti consilieri comunali mi sono sembrati ubriachi!Altri, invece, penso siano completamente astemi... Anche se, a dire il vero, qualche dubbio ce l'ho...visto che non ho mai avuto l'onore di sentire la loro voce!

Bau Craboni

Tic...tac...tic...tac...tic...tac....Il neo sindaco di Oristano, Angela Nonnis, e i novelli assessori, Francesco Pinna e Paolo Vidili, non ne possono più! Il rumore dell'incessante ticchettio della bomba ecologica che sta per esplodere nelle loro mani da un momento all'altro, è diventato una autentica ossessione.Per farlo cessare hanno pensato ad un rimedio che già gli illuminati predecessori della giunta-Barberio avevano attuato: chiedere l'ennesima proroga e nascondere la testa sotto la monnezza.E i costi, ultrasalati, che tutto ciò sta causando ai cittadini?...Pazienza.Il rischio di disastro ambientale e i pericoli per la salute?...Quisquilie.Ma se non fosse così, come potrebbe Oristano essere la tanto decantata "città di schifezza "?


Bilancio della Regione: Soru bocciato?...No, bacchettato

La notizia sulla sospensione del giudizio, da parte della Corte dei Conti, sull'esercizio finaziario della Regione Sarda del 2006, è stata, tanto per cambiare, "urlata" dai giornali, a seconda del colore politico d'appartenenza, come una "bocciatura". Così non è, come peraltro chi ha steso l'articolo sa bene, e come può ben capire anche il lettore meno esperto. E, infatti, leggendo attentamente, si scopre che la Corte dei Conti ha solo sospeso il giudizio sulla cosidetta "finanza creativa" del governatore, Renato Soru, per l'iscrizione di un miliardo e mezzo di euro sul bilancio 2006. Denari che andranno a finire nelle casse della Regione solo a partire dal 2013. Secondo la Corte dei Conti non è stata rispettata l'annualità di bilancio, e per questo ha sospeso il giudizio.Il malvezzo, di "strobazzare, "urlare a squarciagola" il titolo, fino a far esplodere le tonsille, pur di attirare l'attenzione a tutti i costi, è purtroppo diventata una consuetudine comune alla maggior parte dei giornali, anche quelli più autorevoli.Certo, catalizzare l'attenzione dei lettori, è compito di ogni buon giornalista. Ma questo lo si può fare, tranquillamente, senza alcuna forzatura.I grandi direttori di una volta, dicevano che per attirare l'attenzione del lettore basta un titolo creativo ed interessante. Creativo, non bugiardo!

lunedì 25 giugno 2007

il mio blog

Perchè questo blog?

Prima di tutto, perchè mi sono stancato di bussare alla porta degli altri per dire quello che penso. Secondo, perchè da "giornalista di campagna", come amo definirmi, mi ha sempre fatto piacere scrivere, dialogare e confrontarmi. Terzo, perchè, pur nel pieno rispetto di chi la pensa diversamente, ritengo che una "coscienza critica" in più possa non guastare nella nostra città, ed anzi credo che possa fungere da stimolo ulteriore, da pungolo, in particolare per coloro che si apprestano a governare un capoluogo che, ahinoi, negli ultimi anni ha veramente toccato il fondo. Eravamo certi che il tanto decantato "nuovo corso" strombazzato ai quattro venti, e la roboante "svolta epocale" fossero solo parole al vento per allocchi, pronunciate durante la campagna elettorale dal neo sindaco, Angela Nonnis. Svolta che sarebbe dovuta iniziare, sempre secondo la Nonnis, con il varo di una giunta che avrebbe dovuto rappresentare la discontinuità col passato, per il buon governo della città. Il "nuovo corso" è, invece, già invecchiato di colpo, e che sia iniziato nel peggiore dei modi è davanti agli occhi di tutti. Il neo sindaco ha, infatti, già dimostrato di contare come il due di picche, visto che per la giunta si è lasciata imporre dai partiti i nomi che le forze politiche hanno fortemente voluto. Leggere per credere: nella nuova (sic!) giunta i "verginelli della politica" sono soltanto due (Alessio Putzu e Salvatore Ledda); vi sono, poi, due ex assessori della giunta-Barberio (Paolo Vidili e Mariano Biddau), ed altri politici non di primissimo pelo, come Gianni Solinas e Francesco Pinna, più un fuoriuscito (Tonino Falconi) premiato per il salto della quaglia, e, come ciliegina, il rappresentante di un partitino-listacivica-ononsochecosasia, Ivano Cuccu, che ha fatto rivoltare nella tomba i padri nobili della DC. Questa è la discontinuità col passato, questi sono i volti nuovi che dovrebbero pilotare la città verso "una svolta epocale". Una città che in quanto a degrado ha oramai toccato livelli di guardia, anche grazie all'incuria, al disinteresse, alla negligenza di alcuni di coloro che oggi rioccupano lo stesso scalcinato scranno. Sapevamo che gli oristanesi fossero, per la maggior parte, dei conservatori, di centro-destra, e masochisti. Sapevamo che molti, durante il voto, si sono turati il naso e si sono scordati di levarsi il prosciutto dagli occhi. Sapevamo anche che al peggio non c'è mai fine. Eravamo , inoltre, certissimi che alla prima prova del nove, il neo sindaco, Angela Nonnis, la cosidetta "donna con le palle", avrebbe perso facilmente gli attributi di berlusconiana memoria, che ora si trovano rinchiusi nelle segreterie dei partiti del centro-destra. Recuperarli sarà difficile. Molto difficile.